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Il Pio Monte della Misericordia ospita l’esposizione “Il buio è solo l’ombra della luce”, con opere di Giulio Delvè

Scritto da Felicia Trinchese Il . Inserito in Mostre

Il buio è solo lombra della luce

Fino al prossimo 30 luglio il Pio Monte della Misericordia ospiterà l’esposizione intitolata “Il Buio è solo l’ombra della luce”, a cura di Valentina Rippa, riguardo le opere di Giulio Delvè. La mostra si articola all’interno delle varie sale della Quadreria per dare una nuova rilettura dello spazio e una fruizione inedita dell’opera d’arte contemporanea. L’opera principale di questa esposizione, “The tree of possibilites” accoglie i visitatori al piano terra nella Galleria Fronte Strada, un’installazione in rame che suggerisce dieci spunti per una vita migliore diventando così un inno alla pace.

Il lavoro di Delvè ha ricevuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee. La sua opera si muove fra arte e ricerca sociale ispirandosi al dipinto del Caravaggio “Le Sette Opere di Misericordia” e ripropone in scultura composizioni geometriche che ricordano nell’aspetto fasci lucenti densi di spiritualità e parti del corpo ornati di gioielli luminosi, modelli in jesmonite dalle forme semplici, realistiche, realizzate con calchi dal vero, tra cui piedi che alludono a quelli dei pellegrini in adorazione alle Madonne di Caravaggio, busti femminili o figure intere esili, impreziosite con gioielli in pasta poi trattati con microfusioni in ottone che emanano bagliori, illuminano e “arricchiscono” l'opera restituendo una nuova carica umana e significale alla ricerca artistica di Delvè.

L’umanità dirompente in tutte le opere del Caravaggio è un tema profondamente vicino all’artista. La stessa attenzione alle classi più umili e popolari che nel Merisi si esprime attraverso la fisicità e il pathos delle figure dipinte, la ritroviamo nelle opere scultoree realizzate da Delvè, che riconducono lo spettatore ad un concetto di umanizzazione e grandezza dell’arte portatrice di luce e vitalità. Il filo conduttore del progetto si basa su un principio di coerenza con le finalità del Pio Monte della Misericordia e sulla precisa volontà dell’artista e del curatore di entrare in relazione con il Palazzo.

Sono ben nove le sculture esposte: nelle diverse sale della Quadreria saranno presentate sette operein un allestimento pensato per essere in totale armonia con il contesto storico degli spazi e delle opere d’arte della Pinacoteca. Nella Galleria Fronte Strada, al piano terra, si aggiunge un’opera di forte impatto emotivo che racchiude temi ricorrenti nella ricerca di Giulio Delvè, l’infanzia, la ricerca della bellezza, la speranza, in un dialogo tra spazi interni ed esterni che ben rispecchia la missione dell’Ente e la prospettiva di apertura sociale della mostra. 

Immaginando la vita come un albero delle possibilità, l’artista realizza un’installazione in rame ispirata ad un’illustrazione di Robert Crumb su Jack e il fagiolo magico, la storia di un ragazzino alla ricerca della felicità. “The tree of possibilities” è la versione contemporanea di una favola d’altri tempi che indica dieci spunti per una vita migliore trascritti a mano su altrettante foglie di una pianta di fagiolo: futuro sostenibile, autosufficienza locale, ritorno alla terra, sistemi rinnovabili, cambiamento, lavoro, stabilità, decentralizzazione, innovazione, pace. 

Il progetto di Delvè riprende un lavoro iniziato nel 2019 che oggi si arricchisce di nuove opere. Lo “sguardo” dell’artista, ovvero il suo sentire le cose, parte da una profonda analisi delle esperienze umane e dal loro ripresentarsi in forme e modalità diverse nel quotidiano. Uno sguardo al tempo stesso esteriore ed interiore che lo spinge a cercare un senso comune nell’umanità e nella realtà che lo circonda. Delvè ha realizzato le sculture rileggendo, rielaborando ed organizzando i “gioielli” creati per gioco dai ragazzi del quartiere, aprendoli così ad altre funzioni e possibilità semantiche. 

Delvè induce lo spettatore al raccoglimento, a un sentire più consapevole, a una maggiore attenzione alle vite degli altri, e lo fa con l’attitudine poetica che contraddistingue la sua ricerca artistica sin dagli esordi.