Ucraina, nuova mobilitazione in atto dal Cremlino
Il presidente russo Vladimir Putin rincara la dose delle mobilitazioni nazionali.
Tra il primo aprile e il quindici luglio, infatti, saranno mobilitate 147 mila persone, come stabilito da un decreto presidenziale firmato il 30 marzo. L’atto in questione prevede nello specifico “la mobilitazione di cittadini russi di età compresa tra i 18 e i 27 anni che non sono riservisti e che sono soggetti al servizio militare”, soggetti, quindi, che hanno già svolto il servizio di leva ma che fino ad ora non si erano volontariamente arruolati.
La seguente mobilitazione è la terza avvenuta dall’inizio della guerra, in un primo momento fu richiesta una “mobilitazione parziale”, che ha coinvolto esclusivamente i soggetti più vicini all’arma e alle forze dell’ordine, cumulando un totale di oltre 130 mila soldati, dopodiché è stata ufficializzata anche una sorta di “mobilitazione industriale”, utile a focalizzare lo sviluppo industriale e la produzione nello specifico del contesto bellico. Questo è il caso di una tipologia di mobilitazione ben più ampia e indiscriminata, i cui effetti potrebbero essere più che significativi per gli esiti del conflitto: si parla di giovanissimi che necessitano di mesi di preparazione per entrare in prima linea nel conflitto e nonostante i numeri ingenti è certamente imprevedibile.