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Emanuela Giacco in mostra con “ART FOR THE EARTH”

Scritto da Luca Ciampa Il . Inserito in Mostre

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Fino al prossimo 30 Giugno sarà possibile visitare “Art for the Earth”, è il titolo della nuova mostra ideata da LamaroArte e curata da Marta Banci, all’interno degli spazi dello storico Hassler Hotel di Roma. Si tratta di un’esposizione immersiva di sculture che intendono proporre una serie di interrogativi su sostenibilità, biodiversità e conservazione.

L’arte può salvare il mondo? Le sculture di Emanuela Giacco rispondono a quesiti affidando all’arte un ruolo importante, quello di contribuire ed essere portavoce dell’emergenza ambientale. Le opere di Emanuela Giacco, rappresentano un progetto di sensibilizzazione nel segno della sostenibilità che ruota intorno ai volti senza identità, custodi e attenti osservatori della natura.

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Due mappamondi formati da un intreccio di nodi, sono un chiaro invito a riflettere sulla nostra posizione nell’universo; simbolo di conoscenza, il mappamondo rappresenta fin dall’antichità un oggetto di studio e contemplazione; in questa occasione esalta la grandezza sconfinata che l’essere umano non ha saputo preservare. L’uso di materiali di recupero come le cime, rappresentano la sostenibilità e il recupero, che diventa un tema fondamentale per l’esistenzialismo.

L’uomo è responsabile della propria vita e delle conseguenze delle proprie azioni sulla natura e sul pianeta. La sostenibilità diventa quindi un obbligo etico e morale, l’unica via per garantire che le future generazioni possano vivere in un mondo migliore.

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Emanuela Giacco è una degli artisti vincitori della Residenza d’Artista ExtrArtis, Artists Residencies for Creative Economy, da sempre impegnata nell’individuazione e promozione di giovani talenti. L’artista nasce a L’Aquila nel 1983, mostrando amore per l’arte fin dall’infanzia. Nei salotti dello zio antiquario rimaneva rapita per ore dalle maestose tele, ma la sua creatività si scontra con la formazione scientifica, si laurea in Ingegneria trovandosi presto ad un bivio. Nel periodo di quasi 10 anni di permanenza a Roma nodale l’incontro con il presidente della Fondazione Giorgio ed Isa De Chirico con cui organizza la sua prima personale. Si spoglierà così dei panni da ingegnere per vestire l’anima nuda dell’artista. Inizia a partecipare a mostre aprendosi al dibattito con artisti, critici e collezionisti, confrontandosi vigorosamente col mondo dell’arte nazionale e internazionale. Ha esposto a Roma, Palermo, Genova, Torino, Milano, L’Aquila, Poltu Quatu, Porto Rotondo, Mantova, La Spezia, Firenze, Parigi, Bruges, Barcellona, Venezia. Nel 2019 torna a L’Aquila ed entra nello studio di Raimondo Tiberio, avvicinandosi alla scultura. Nel 2020 si sposta in Sardegna iniziando la sua ricerca sulle sculture tessili legate al mondo del sostenibile e dell’ambiente.