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Le due vere anime del PD

Scritto da Valerio Di Pietro Il . Inserito in A gamba tesa

Finalmente il centro sinistra ha il suo candidato Premier. Pierluigi Bersani, come da pronostici, vince le Primarie e si candida al governo del Paese. Il risultato non è affatto schiacciante, 60.9% per Bersani, 39.1% Renzi. Quello che però stupisce maggiormente è che il boom di espressioni di voto a favore del Segretario Democratico vi sia stato al sud. In Campania si raggiunge addirittura il 75%, merito di un partito che ritrova coesione, una macchina organizzativa che tutto sommato regge e dei “vendoliani” che qui, come nel resto del mezzogiorno, puntellano la leadership “bersaniana”. Il dato napoletano è in scia con quello regionale e bisogna riconoscere che Gino Cimmino è il primo segretario dalla nascita del PD a vincere una battaglia di posizionamento e che riesce a far vincere il PD dopo anni di purgatorio. Tutto questo è avvenuto in una campagna elettorale segnata dai colpi di scena e contraddizioni, in cui alla fine i giovani votano per il papabile rottamato e gli anziani per i loro rottamatori, in cui non sono mancati tentativi di avvelenamenti di pozzi, in cui emerge un dato macroscopico: il mezzogiorno tira la volata al candidato Premier. Sarà la voglia di concretezza, l’esigenza di affidabilità o la mancata volontà di affidarsi a novelli “masaniello” come avvenuto nel recente passato, ma il sud sceglie di puntare su Bersani nella speranza che non si dimentichi di questo dato e che per il sud si inizi davvero a lavorare con serietà.
Sull’altra Sponda del fiume, Matteo Renzi, che nonostante la cocente sconfitta continua a stupire ed innovare i modi ed i linguaggi della politica. Nel discorso di ringraziamento ai suoi supporters ammette “Non ci siamo candidati per fare una battaglia di testimonianza, ma per vincere. Per cui ammettiamo di aver perso. Ho perso”, una maniera inusuale di uscire si scena, soprattutto per una politica che troppo spesso si nasconde dietro artifici linguistici e giochi di prestigio. La vera sfida, la vera missione che attende Bersani nel prossimo futuro sarà quella di consolidare il grande risultato delle primarie tenendo dentro il proprio percorso non tanto Matteo Renzi in quanto persona ma in quanto mondo e desiderata che Il Sindaco fiorentino rappresenta. Voglia di cambiamento, voglia di una politica frizzante e non piagnona, voglia di ritornare ad essere protagonisti e di potersi mettere in gioco, voglia di volti e modi nuovi.
Se il prossimo Centro sinistra riuscirà a coniugare all’autorevolezza ed alla solidità del Suo leader anche una spinta genuinamente meridionalista, che permetta al SUD di aiutare il Paese ad uscire dalla crisi, oltre che una spinta di rinnovamento e di apertura all’esterno, si potrà dire che il PD avrà fatto tesoro del dato delle primarie e di quello che queste primarie vere ed intense hanno rappresentato dal punto di vista politico. Solo in quell’occasione non avrà più senso parlare di vittoria di Bersani o di sconfitta di Renzi, poiché avrà vinto il Partito Democratico ed il nuovo centro sinistra italiano.