Grillo, il comico che vuole fare il politico
Un grande artista. Atipico, ma grande artista. Beppe Grillo a Napoli ha confermato di “tenere la scena” come pochi al mondo. Confesso che la settimana scorsa sono andato a vederlo, al Palapartenope, soltanto perché un amico che aveva acquistato il biglietto me lo ha ceduto per suoi impegni improvvisi.
Avessi dovuto pagare, mai sarei andato. E avrei sbagliato. Perché Grillo è un fenomeno. Quelli che parlano bene mi hanno suggerito di scrivere “vis comica”. Ecco, lui ce l’ha. Non è questione di scuole di teatro o di talent show. Anche se diverso da loro, è un po’ come per Fiorello, Gigi Proietti e pochi altri: madre natura (se credete e/o preferite il Padreterno) li ha creati con doti incredibili. Al microfono, sul palcoscenico, riescono a “tenere banco” parlando di argomenti e dicendo cose magari anche noiose. Ma ti fanno ridere a crepapelle. Se ci provassimo noi, a dire quelle cose, ci lancerebbero contro pomodori e anche di peggio. Beppe si è esibito senza scenografia, solo un fondale nero e un microfono. E qualche immagine proiettata da un tecnico continuamente preso in giro. “Comizio a pagamento”. Così Grillo ha definito il suo spettacolo. Ha ripetutamente mostrato il suo blog, spiegando come votare anzi scegliere i candidati alle imminenti elezioni europee. Ha insultato poi tutti: Renzi, Bersani, Berlusconi, Napolitano e chi più ne ha più ne metta. Ma chi, come me, ha la presunzione di essere intellettualmente onesto, deve ammettere che pur non essendo d’accordo con lui, mi ha fatto morire dal ridere. Molte delle sue battute erano improvvisate. Grillo ha preso di mira un avvocato in prima fila, ci ha dialogato (perciò so che si trattava di un avvocato) e ha “tirato” un tormentone per tutta la durata dello show. Ma perché ha voluto entrare in politica, Beppe Grillo? Che peccato! Un formidabile one-man-show che ha scombussolato le istituzioni italiane. Il dramma è che nessuno vuol più fare il suo lavoro. Silvio Berlusconi amava (ama) esibirsi con canzoni, barzellette, gag, battute. Un imprenditore che ha voluto oscillare tra la politica e il palcoscenico. Grillo, da grande comico, tenta di giocarsi la carta del movimento politico. Entrambi con pessimi risultati. Concludo, però, con un’ammissione: se Beppe ritorna a Napoli con un suo spettacolo, compro il biglietto per me e mia moglie. Non condivido nemmeno una parola di quello che dice, ma mi fa davvero divertire.