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Verso la Fonderia

Scritto da Stefano Fusco Il . Inserito in A gamba tesa

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Che la Fonderia costituisca il crocevia della politica napoletana nell'immediato è ormai cosa assodata, che il percorso di avvicinamento sia pieno di ostacoli è altrettanto vero. L'auspicio invece è che “la tre giorni” di Bagnoli siano l'inizio, non dell’ennesimo dibattito, ma di un programma politico che parta dalle emergenze territoriali per dare una visione nuova con chiare risposte. I presupposti ci sono tutti così come le polemiche di chi vede invece in questa manifestazione null’altro che la riproposizione di vecchie contrapposizioni nominalistiche e di nuovi protagonismi.

 

Detto questo le aspettative sono molto alte e quindi enorme è la responsabilità di chi gestisce, o si appresta a farlo, della cosa pubblica. Vorrei che in questi giorni la politica oltre a indicare il campo dove intendiamo posizionare il Partito Democratico e la sua visione napoletana e campana, si manifesti anche in quelle pratiche forse vecchie e noiose dello studio attento degli atti, dei regolamenti, dei bilanci insomma di quelle scartoffie che spesso abbiano trattato in malo modo e soprattutto della loro redazione per dare soluzioni fattive e fattibili. Per troppo tempo abbiamo raccontato una narrazione affascinante, ma che poi si scontrava con una realtà ben diversa, che produceva problemi e a cui spesso non siamo stati in grado di dare soluzioni.

Mancano ormai pochi giorni alla fonderia e l’idea che mi sono fatto è che possa essere un luogo di nuova elaborazione politica che s’intrecci con i bisogni di ampi strati della popolazione che spesso come partito politico abbiamo tralasciato. Il coinvolgimento di tutti è il presupposto fondamentale a cui lavorare in questi giorni per non tagliare fuori nessuno, ma per includere soprattutto quelle voci che non condividono il percorso intrapreso in modo da fugare ogni dubbio. A chi per il passato ha ricoperto posti di ruolo va chiesto di lasciare il campo per progetti e idee nuove che abbiano la caratteristica dell’immediatezza e della fattibilità. La politica necessita ormai di essere misurata sulla possibilità di risolvere problematiche nuove, ma soprattutto diffida dei portatori di verità perché per difendere le proprie idee ha bisogno solo di buone argomentazioni per essere realizzate.

Valuteremo quindi l’esito della fonderia dal feedback che riuscirà a creare nel breve periodo relativamente ai dieci tavoli che affronterà. Molti temi sono ampi e necessitano appunto di tre giorni per meglio essere affrontati e discussi ed è su questi che la politica deve ripartire. Chi vorrà farlo sarà ben accetto, chi come me vorrà sporcarsi le mani sarà ben conscio di lavorare ad un progetto difficile, ma bello, che è la Politica. Bagnoli sarà nostra e da lì partiremo perché mai come in questo periodo fare politica in questa parte della città significa dargli il senso più pieno che le appartiene.  Soprattutto noi giovani abbiamo il dovere di credere che il futuro sarà migliore, perché oggi intendiamo impegnarci e perché oggi riusciamo a capire dove va il mondo. Solo da qui possiamo partire e sono sicuro che ci riusciremo.