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Il gesto rivoluzionario sarebbe partire dal turismo

Scritto da Gabriele Crispo Il . Inserito in La Bufala

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Và scavà e vide ca truove è sepolta tanta storia in Campania. Tra i rifiuti tossici e non - che hanno reso le rupestri e amene terre napoletane e casertane pozzi senza fondo in cui uomini spazzatura hanno gettato qualsiasi cosa – è possibile trovare la storia di un popolo, che tra momenti di riscossa, sommossa e disfatta si è trovato abitante attore e spettatore di un territorio che ha detto tanto e ancora tanto ha da dire. Tra greci, romani, longobardi, bizantini, spagnoli, francesi e pontefici la Campania è stata l'ago della bilancia della geopolitica italiana ed europea.

Il turismo campano che lega storia, tradizione e ambiente fa della Regione, uno dei luoghi più visitabili al Mondo. Ma come ogni cosa in Italia, molto spesso ci si accontenta dello scheletro infrastrutturale piuttosto che della struttura completa: l'infrastruttura TURISMO è una delle più grandi opere incomplete d'Italia.  Il nostro paese va a due velocità: a un nord ben collegato e competitivo, va contrapposto un Sud da cartolina sbiadita con collegamenti precari che di certo non aiutano né turismo né economia. La Campania è l'emblema di questa doppia velocità dell'apparato Italia (ora rallentato da una crisi economica in cui siamo i protagonisti, nostro malgrado): fino a Napoli i collegamenti, tutto sommato tengono, da Napoli in poi quasi il nulla. Da Caserta diventa molto complicato raggiungere la zona dell'Avellinese e del Beneventano. Tra linee ferroviarie gestite da società private prive di mezzi e competenza e autostrade inesistenti, diventa un’erculea impresa spostarsi nella Regione. Tuttavia un cambio di rotta c'è stato negli ultimi tempi: a partire dallo SBLOCCA ITALIA, fino ad arrivare alle politiche territoriali che finalmente sembrano aver compreso l'importanza del settore turistico e della sua sussidiarietà a quello infrastrutturale.

La nostra Regione non è solo la Costiera Amalfitana, Salerno, Pompei, Ercolano, la Reggia di Caserta e la Napoli da cartolina; la nostra Campania è anche Capua, Telese, Sant'Agata de Goti, Montesarchio, Benevento, San Leucio, Paestum, Padula. La nostra Campania è anche quella che non si conosce: negli ultimi anni nel Casertano e nel Sannio la sopraintendenza di Caserta e Benevento oltre che a riqualificare il complesso della Reggia Borbonica ha spostato la sua attenzione nel territorio sannita di Saticula e Caudium le odierne Sant'Agata de Goti e Montesarchio, quest'ultimo sede del Museo Archeologico del Sannio Caudino, che ospita la Mostra di Rosso Immaginario, che a breve verrà ospitata al Quirinale. Insomma la Campania di certo non sta solo seduta a guardare le sue bellezze.

Pochi giorni fa Pasquale Sommese, l'assessore regionale del Turismo ha dichiarato che "il 2015 sarà l'anno della riscossa per il turismo in Campania. E i segnali registrati a Londra, in occasione del World Travel Market, sono più che incoraggianti. Stiamo lavorando per rilanciare l'offerta della nostra regione puntando sui nostri grandi attrattori culturali, sulla qualità delle strutture turistiche, sulle eccellenze enogastronomiche e sulla nuova governance del sistema turistico regionale, pronta ad intercettare stabilmente i flussi di viaggiatori previsti per il 2015 anche in occasione dell'Expo". L'assessore regionale ha incontrato gli operatori internazionali nello spazio Campania della Borsa internazionale di Londra.  Maurizio Maddaloni, il presidente dell'ente camerale partenopeo ha dichiarato che “incrociando i dati sugli arrivi presso l'aeroporto di Capodichino e le domande di accesso ai finanziamenti ai tour operator che organizzano viaggi e voli nella provincia di Napoli possiamo stimare un aumento di prenotazioni per il 2015 di circa il 6%. Un dato che conferma la strategia di promozione turistica sui mercati mondiali avviato dall'ente camerale in piena sintonia con l'amministrazione regionale".                                                                                                       

Matteo Renzi quando era sindaco di Firenze diceva “ dobbiamo partire dalle piccole cose. Il primo gesto rivoluzionario per investire sul turismo sarebbe pulire la metropolitana, liberare dalle scritte sui muri delle nostre città, mettere qualche spazzino in più nei centri storici più belli.”. Il gesto rivoluzionario sarebbe amare le nostre città, trattarle come se fossero la nostra abitazione: il gesto rivoluzionario sarebbe essere turisti di noi stessi, perchè se tante cose non funzionano, la colpa è in gran parte nostra!