Intervista a Leonardo Impegno - «Comune esautorato? Non è vero Finalmente tempi e ruoli certi»
De Magistris parla di tradimento istituzionale, su Bagnoli, e chiede il ritiro dello Sblocca Italia. «Ormai, come ci ha abituato, sono dichiarazioni sopra le righe. Al posto del sindaco mi preoccuperei finalmente di restituire Bagnoli alla città e ringrazierei il governo Renzi per l’ attenzione verso Napoli. Il decreto accelera procedure e offre un metodo che consente di avere certezze nei tempi e negli interlocutori», ragiona il deputato PD Leonardo Impegno sullo Sblocca Italia e, in particolare, sulle procedure previste per il rilancio di Bagnoli.
Dopo 20 anni ancora a parlare di una bonifica che non c'è. «Sì, questo è il punto. Ma oggi per la prima volta si guarda avanti e si deve fare tesoro di vent'anni di fallimenti. Evitando almeno di non ripetere gli stessi errori del passato. Pensato a chi ha progettato quel tipo di trasformazione urbana a inizio degli anni '90 e a chi poi avrebbe dovuto attuarla. Dopo 4 gare deserte, qualcuno si preoccupa ancora delle mani sulla città. Io mi preoccuperei invece di come nessuno ci abbia voluto mettere mano e perché».
Palazzo San Giacomo è stato esautorato nei suoi poteri? «Mai. Anzi come parlamentari ci siamo comportati in maniera corretta: abbiamo presentato un emendamento che consente una maggiore partecipazione del Comune in materia urbanistica. Quindi nessun esautoramento. E anzi si consente a San Giacomo di avere un ruolo strategico nella conferenza di servizi sia a monte che a valle del procedimento. Certo ci troviamo davanti a una misura emergenziale che si giustifica coni fallimenti alle nostre spalle. In questi giorni vedo un dibattito fuori dal mondo che demonizza l'intervento privato. E invece dovremmo vedere come si sono trasformate tutte le metropoli d'Europa: attraverso la creazione necessaria di un sistema che vede insieme impresa, finanza, governo ed enti locali».
Però ritardi ci sono anche ora. E Renzi non viene. «Parlare di ritardi, mi sembra un po' eccessivo. Approvato alla Camera, si passa al Senato. Che da Napoli arrivi un rimprovero mi sembra assolutamente eccessivo».
Nel frattempo sembra che ci siano due Pd su Bagnoli. «Nient'affatto. Tutto il gruppo è stato concorde sugli emendamenti presentati. Sul ruolo del Comune e sul riassorbimento dei lavora tori. Guardi ormai bisogna porsi l'obiettivo che il miglior progetto è quello di attrarre e mantenere gli interventi privati insieme a un buon progetto. Mentre in questi anni la politica è stata incapace di sbloccare gli investimenti, i burocrati hanno posto veti e anche una parte della cultura napoletana ha dibattuto all'infinito sul da farsi».
Ma il Comune resta a fare lo spettatore? «No. Avrà un ruolo fondamentale. Ora c'è un commissario che coordina e un soggetto attuatore che dovrà realizzare lo sviluppo dell'area».