Basket Serie A, la stagione sin qui di Napoli e Scafati

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I Partenopei hanno approcciato benissimo, ma ora sono in lieve flessione; i gialloblù scafatesi hanno avuto qualche difficoltà in più ma stanno reagendo bene.

La stagione di Lega Basket A è fresca di giro di boa con il termine del girone d’andata, ottenuto il lotto delle partecipanti alla Final-8 di Coppa Italia che si svolgerà a Torino dal 14 al 18 febbraio prossimi: la Gevi Napoli è qualificata, merito del 7° posto al termine del girone d’andata. Napoli e Scafati sono le due realtà che rappresentano la Campania, vette di un movimento che dopo il covid si sta lentamente rialzando.
La GeVi Napoli Basket, allenata dal croato Igor Milicic, può essere indicata come una delle sorprese più grandi di questo primo spezzone di stagione: l’inizio folgorante con 7 vittorie su 9 match ha permesso ai partenopei di toccare la vetta della classifica. La Givova Scafati, dopo la salvezza dell’anno scorso nella miracolosa rimonta contro Brescia, ha approcciato a questa annata cestistica con più consapevolezza e maturità: il cambio di allenatore per motivi di salute che ha portato all’avvicendamento tra coach Sacripanti e Matteo Boniciolli è stata una scossa. All’interno di questa, sin qui, folle stagione le due campane si stanno disimpegnando bene.

Napoli è una squadra costruita attraverso dettami europei, innovativi per il basket italiano, frutto di una totale rivoluzione estiva che ha prodotto una tabula rasa sia nel comparto tecnico che dirigenziale: superstiti a cavallo delle due ultime stagioni soltanto i due assistenti allenatori Cavaliere e Pancotto. L’AD Dalla Salda, insieme allo spagnolo Pedro Llompart nel ruolo di responsabile dell’area tecnica (visto da giocatore anche in Italia) e il campano Liguori rappresentano la nuova dirigenza che coraggiosamente ha puntato su Igor Milicic in panchina. Il croato è anche CT della Polonia (quarta all’ultimo Europeo), ha portato una ventata d’aria fresca e ottimismo a una realtà che nelle ultime due stagioni si era sempre salvata per il rotto della cuffia. L’arrivo di giocatori come Tyler Ennis (dal passato giallo-viola Lakers), gli esperti Jacob Pullen e Tomislav Zubcic (MVP del campionato nel mese di novembre) uniti a giocatori che conoscono l’Italia come Owens e De Nicolao (l’anno scorso a Varese), Sokolowski (ex Treviso) hanno reso possibile un avvio esaltante.
La Givova Scafati è ripartita da proprio califfo, quel David Logan che l’anno scorso a suon di triple ha preso per mano la squadra e trascinata alla salvezza. Attorno a questo fantastico 41enne, sono confermati l’ala statunitense Pinkins e il capitano Rossato. A questi vanno aggiunti giocatori sia rookie come Nunge e Rivers, che gente esperta come Alessandro Gentile, Robinson, Strelnieks e Gamble: Scafati è un roster molto lungo, votato all’attacco, che punta molto sull’esperienza dei propri uomini nei ruoli chiave della squadra. Capitolo a parte va fatto per il coach. Scafati aveva dato fiducia a coach Sacripanti, colpito recentemente da problemi di salute che hanno costretto patron Longobardi a optare per il cambio che ha portato all’arrivo di Matteo Boniciolli.
In un campionato molto livellato con Brescia capolista, dove ogni partita conta, in cui le annunciate regine Milano e Virtus Bologna lasciano punti per strada qua e là, entrambe le società campane stanno giocando le proprie carte nel migliore dei modi. Il già citato avvio stellare di Napoli ora ha fatto spazio a un periodo di fisiologico appannamento, dovuto alle rotazioni corte; Scafati ha vissuto un down che ha portato a quattro sconfitte di fila, salvo poi risollevarsi proprio nel derby contro Napoli.
Il prossimo futuro vedrà lo svolgersi della kermesse della Coppa Italia con il consueto scenario delle Final-8. Evento magico al quale Napoli torna come partecipante dopo 17 lunghissimi anni, a concretizzare una prima metà di stagione stellare per gli uomini di Coach Milicic. I partenopei affronteranno la Germani Brescia, detentrice del trofeo conquistato la passata stagione nonostante l’ottavo ed ultimo slot disponibile. A Torino sarà una festa, una competizione che beneficerà del fascino delle partite secche dove può succeder sempre di tutto. Napoli ci arriva con il vento in poppa e tanta fiducia, chissà se questi possono essere gli ingredienti per un qualcosa di speciale.