LA RICERCA DEL MATTARELLA DEL 2024. LA SFIDA.

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foto: Quirinale.it

LA RICERCA DEL MATTARELLA DEL 2024. LA SFIDA.

Sergio Mattarella è la personalità politica più stimata nel Paese.
Mattarella è un cattolico democratico cresciuto nel Movimento Studenti di Azione Cattolica dei primi anni Sessanta e appartenente a quella tradizione politica che vede tra i suoi esponenti di spicco Dossetti, Lazzati, La Pira e poi Moro, Anselmi, Zaccagnini.
Oggi c’è chi coltiva “vocazioni” all’impegno politico in questa area culturale e valoriale? Chi si sta occupando di “scovare” e “formare” il Mattarella del 2024?
Sì. Chi vive questo mondo sa che c’è ancora oggi all’interno della Chiesa chi, accompagnando i giovani, dà a questi una prospettiva larga, attenta al mondo, che gli consegna un modo di vivere da cristiano aperto alla cittadinanza attiva e all’impegno politico. Penso ad alcune comunità parrocchiali, a laici e preti “illuminati”, ma soprattutto a realtà strutturate come l’Azione Cattolica, l’Agesci, la Gi.Fra., e altre che nei loro percorsi formativi danno spazio al pensiero sociale della Chiesa e formano laici credenti.
Quindi nessun problema per il nostro giovane Mattarella del 2024?
Purtroppo, non è così. Perché nel nostro Paese non ci sono “contenitori” politici dove il giovane e la giovane Mattarella 2.0 possano condividere l’impegno politico con altri che abbiano la loro stessa formazione e si ispirino ai loro stessi principi.
A mio avviso non si tratta di nessuna operazione “nostalgia” e non ci sono “contenitori” buoni ad ogni momento storico. In Italia c’è stato il Partito Popolare di Sturzo, poi la Democrazia Cristiana, poi la “diaspora” e i brevi tentativi di rappresentanza nei due schieramenti dell’epoca bipolare.
Oggi il nulla. Non ci sono partiti che si ispirano al personalismo di Maritain e al cattolicesimo democratico. Ci sono “contenitori” che fanno riferimento a tutte le tradizioni: liberali, radicali, sovranisti, populisti, socialdemocratici, salvo che al cattolicesimo democratico.
Lo stesso PD, che nasce con un’aspirazione “plurale”, credo che oggi abbia da un lato, a livello nazionale, una chiara connotazione di partito di sinistra e dall’altro, sui territori, somigli a una una lista civica che ha di tutto all’interno, a volte con lo scopo univoco di gestire e governare, altre volte di creare filiere di consenso che somigliano a “correnti”, non strutturate attorno a diverse opzioni politiche (come avveniva nei grandi partiti del Novecento) ma attorno a leader regionali, che assicurano la sopravvivenza politica a se stessi e ai loro gruppi di provenienza.
In questo quadro, in Campania nel 2020 è nata la rete politica “PER le Persone e la Comunità”, per mano di un gruppo di amici, con l’intento di essere un “laboratorio” e iniziare un’esperienza da offrire ad analoghe realtà esistenti nel Paese.
L’intuizione è di creare una rete politica formata da persone provenienti dall’associazionismo democratico di base, cattolico e non, aperto al mondo delle professioni, dell’imprese, del volontariato e del Terzo Settore.
“Per” ha partecipato a varie competizioni elettorali a partire dalle regionali del settembre 2020 nel campo del centrosinistra e raccogliendo 26.452 voti, mancando per pochi voti l’elezione di un Consigliere regionale.
Subito dopo le regionali “Per” si è strutturata come associazione socio – politico – culturale dandosi uno Statuto, disponibile al seguente link: www.personecomunita.it/chi-siamo/statuto ed eleggendo cariche rappresentative a livello regionale.
Il primo atto è stato la definizione della Carta dei Valori: www.personecomunita.it/chi-siamo/carta-dei-valori
Da quel momento in poi si è assistito a un vero crescendo, “Per” non ha saltato nessuna tornata amministrativa ed esprime 15 amministratori locali tra Consiglieri municipali, Consiglieri e Assessori comunali.
“Per” ha una storia, per quanto breve, già strutturata e ricca di risultati, di incontri e di esperienze.
Sarà presente alle prossime amministrative in molti comuni della Campania e sarà coinvolta alle elezioni regionali in Basilicata.
Speriamo che il lavoro che stiamo portando avanti con “Per”, seppur non riuscirà a produrre nel breve periodo un Mattarella 2.0, riesca a produrne uno 3.0.

Giuseppe Irace
Segretario PER le Persone e la Comunità