Più di Mezzo Secolo di Lotte: La Storia del Pride

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Più di Mezzo Secolo di Lotte: La Storia del Pride

di Angela Pascale

 

Giugno è il mese del Pride, quando la comunità LGBTQIA+ sfila per le strade italiane chiedendo equità e diritti spesso ancora incerti, ma troppi pregiudizi e falsi miti lo circondano ancora: vediamo dunque di fare chiarezza su cosa sia, le sue origini e sviluppi, e le parole chiave di questo evento pacifico e colorato.

 

La Storia del Movimento LGBTQIA+

La storia del movimento LGBTQIA+ è fatta di coraggio, sacrificio e determinazione. Persone che hanno lottato e talvolta sacrificato la propria vita per vedere riconosciuti i propri diritti e combattere le discriminazioni. Conoscere questa storia è fondamentale per comprendere l’importanza del Pride, delle manifestazioni e delle campagne di sensibilizzazione che gli attivisti di tutto il mondo continuano a portare avanti.

 

I Moti di Stonewall

La notte del 27 giugno 1969 segna l’inizio dei moti di Stonewall. La polizia irrompe nello Stonewall Inn, un bar gay di New York, provocando una ribellione. Sylvia Rivera, storica attivista trans, racconta che le persone presenti reagirono spinte dal desiderio di libertà. Da quella notte, il movimento LGBTQIA+ ha fatto enormi progressi, sia a livello internazionale che in Italia.

 

Stonewall e San Francisco

Dicevamo, il 28 giugno 1969 allo Stonewall Inn, locale di Greenwich Village, New York, la polizia fa una retata contro le persone LGBTQ+. Ma quella notte è diversa: i presenti decidono di reagire, dando inizio a una guerriglia. Questi moti hanno inaugurato la stagione delle rivendicazioni delle persone omosessuali e trans.

Il 25 giugno 1978, a San Francisco, si tiene la prima San Francisco Gay Freedom Pride Parade. Durante l’evento, l’attivista Gilbert Baker crea la Rainbow Flag, simbolo della comunità LGBTQIA+. Si è trattato del primo Gay Pride organizzato e politicizzato, ma ancora distante dall’inclusività totale.

 

La Nascita del Pride in Italia

Il primo evento pubblico del movimento LGBTQIA+ in Italia si tiene il 5 aprile 1972 a Sanremo. Nel 1978, a Torino, vengono organizzati i primi eventi legati al Pride internazionale. Nel 1979, il collettivo Orfeo mette su a Pisa il primo corteo in Italia contro le violenze subite dalle persone LGBTQIA+. Nel 1981, a Palermo, si tiene la “festa dell’orgoglio omosessuale”, dopo la nascita del primo circolo Arcigay italiano.

 

Il Primo Pride Nazionale

Il primo Pride nazionale ufficiale in Italia si svolge nel 1994 a Roma, organizzato da Imma Battaglia e Vladimir Luxuria, con oltre diecimila partecipanti. L’iniziativa si è poi ripetuta l’anno seguente a Bologna e, nel 1996, a Napoli.

 

L’Onda Pride

Il 29 giugno 2013 nasce l’Onda Pride, un sistema che unisce vari Pride cittadini e regionali organizzati in tutta Italia. Nel 2014, l’Onda Pride coinvolge 13 città italiane, e nel 2015 diventano 15 le città a partecipare. Lo slogan dell’Onda Pride 2015: “It’s Human Pride”, in rivendicazione dei diritti umani.

 

Perché Festeggiare Ancora il Pride?

Il Pride è una piattaforma per la lotta per i diritti delle persone LGBTQIA+, non solo una celebrazione. In Italia, le unioni civili sono riconosciute, ma questo è solo un primo passo. La trasformazione più significativa deve avvenire all’interno della società, affinché i diritti siano rispettati e celebrati in ogni ambito.

 

Napoli Pride 2024: Fa’ Pace coi Diritti!

L’edizione del Napoli Pride di quest’anno si intitola “Fa’ Pace coi Diritti!”. Questo slogan invita tutti a impegnarsi attivamente nella promozione e difesa dei diritti umani, civili e sociali. Festeggiare il Pride significa lottare per un’Italia civile, contro il patriarcato e a difesa della laicità delle Istituzioni democratiche.

 

Uniamoci al Pride

Il Pride è un’occasione per rivendicare l’orgoglio di autodeterminazione del proprio genere e orientamento sessuale. Il Pride Month celebra la visibilità e l’uguaglianza per tutte le persone LGBTQIA+. Continuare a festeggiare il Pride è essenziale per affermare i diritti e combattere la discriminazione. Uniamoci per costruire un futuro più inclusivo e giusto per tutti.