Ordinanza n. 31100/2024 della Cassazione: il trattamento economico delle lavoratrici in maternità nel settore aereo

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Ordinanza n. 31100/2024 della Cassazione: il trattamento economico delle lavoratrici in maternità nel settore aereo

 

di Luca Orlando

 

L’ordinanza n. 31100/2024 potrebbe essere un passo significativo verso il consolidamento dei diritti delle lavoratrici in maternità, a maggior ragione quando parliamo di settori con retribuzioni variabili come quello aereo. 

La pronuncia, infatti, evidenzia un equilibrio essenziale tra la tutela economica durante il periodo di maternità e la specificità delle indennità di volo, legate alla prestazione effettiva.

 

In particolare, l’ordinanza chiarisce che la retribuzione in maternità deve includere l’indennità base, che è infatti garantita anche in mancanza di servizio attivo, mentre la componente variabile legata alla prestazione effettiva può essere ridotta al 50%. 

 

In buona sostanza, si vuole riflettere il principio secondo cui la lavoratrice ha diritto a un trattamento economico dignitoso anche durante il periodo di astensione obbligatoria, senza tuttavia che per questo si verifichi un indebito arricchimento a causa della sospensione della prestazione lavorativa.

 

Le implicazioni di questa decisione sono molteplici, poiché essa andrà a costituire un importante precedente in tema di applicazione di criteri proporzionati e ragionevoli nella gestione delle indennità variabili legate al lavoro aereo. 

 

Inoltre, essa fa luce sulla necessità di prevedere regole chiare e uniformi per tutelare le lavoratrici in periodo di maternità, specialmente in settori caratterizzati da elementi retributivi complessi, valorizzando perciò il principio di equità e promuovendo un approccio che protegge i diritti individuali della lavoratrice senza compromettere la sostenibilità contrattuale e operativa delle aziende di settore.

 

A mio avviso, la riflessione potrebbe essere estesa a molte altre categorie professionali, in relazione alle quali la previsione di una più chiara e uniforme regolamentazione potrebbe evitare discrepanze nella protezione delle lavoratrici. 

 

La maternità, quale momento cruciale per la vita di una donna, merita adeguato supporto economico e una particolare attenzione verso la salvaguardia della dignità e del benessere della persona, senza penalizzazioni che potrebbero derivare dalle peculiarità dei contratti in precedenza conclusi.