Strage di Erba: udienza in Cassazione il 25 marzo

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Strage di Erba: udienza in Cassazione il 25 marzo

FONTE FOTO: mowmag.com

 

di Luca Orlando

 

Il caso della strage di Erba dell’11 dicembre 2006 continua a essere oggetto di discussione e polemiche. 

In quella tragica notte persero la vita Raffaella Castagna, il suo bambino Youssef Marzouk, che aveva soltanto due anni, e la madre di Raffaella, Paola Galli, nonché la vicina di casa Valeria Cherubini. 

 

L’unico superstite fu Mario Frigerio, marito della Cherubini, rimasto gravemente ferito e deceduto nel 2014. 

Per i delitti commessi, Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati condannati all’ergastolo, ma il loro team legale ha costantemente cercato una revisione del caso, sostenendo la loro non colpevolezza.

 

Il 25 marzo 2025 è stata fissata l’udienza in Cassazione per discutere del ricorso presentato contro la sentenza della Corte d’Appello di Brescia che, il 10 luglio 2024, aveva respinto la richiesta di riesame del caso. 

Gli avvocati difensori, tra cui Fabio Schembri, contestano tale decisione, ritenendo che non siano state valutate adeguatamente le nuove prove che potrebbero scagionare i loro assistiti. 

 

La difesa si basava su vari argomenti cruciali: innanzitutto, metteva in dubbio la credibilità delle confessioni di Olindo e Rosa, sostenendo che fossero state ottenute sotto costrizione e contenessero discrepanze evidenti. 

Dubitavano, inoltre, della testimonianza di Mario Frigerio, l’unica persona ad aver visto l’accaduto, e sostenevano che le sue parole potevano essere state influenzate dallo stato fisico e psicologico in cui si trovava dopo l’avvenimento. 

 

Un altro punto contestato era la traccia di sangue rinvenuta sull’autovettura di Olindo, che secondo la difesa non costituiva una prova definitiva della colpevolezza dei due coniugi.

 

La Corte d’Appello di Brescia ha ritenuto valide le prove contro i signori Romano: le confessioni sono state giudicate coerenti e dettagliate, così come la testimonianza di Frigerio, chiara e precisa; la presenza della traccia ematica sull’autovettura di Olindo è stata considerata un punto importante nelle prove presentate. 

La difesa auspica che la Corte di cassazione accetti il reclamo, in modo da consentire la ripresa di un nuovo processo nel corso del quale potrebbero essere esaminate le nuove prove presentate. 

 

Gli avvocati ritengono che una completa revisione del processo potrebbe portare a una diversa valutazione delle responsabilità e potenzialmente alla piena assoluzione dei loro assistiti. 

 

Questo caso ha generato un vastissimo dibattito tra il pubblico e gli esperti della materia, divisi su due fronti: da una parte, coloro che credono che la giustizia abbia fatto il suo dovere e che le condanne siano supportate da prove solide; dall’altra parte, chi sostiene la necessità di un ulteriore approfondimento alla luce delle nuove prove presentate dalla difesa.

 

Qualunque sia l’esito dell’Appello alla Suprema Corte riguardante la tragedia di Erba, si tratta certamente di un caso che rimane e resterà emblematico delle complessità e delle sfide che il sistema giudiziario italiano affronta quotidianamente.