“Frammenti” a Palazzo Partanna
Gli Uffici della Private Banker Fideuram di piazza de’ Martiri non sono nuovi a questo genere di eventi, infatti la mostra “Frammenti”, a cura di Franco Riccardo, non è la prima esposizione d’arte ospitata nei loro locali. Giovedì 26 settembre 2019, nella bella cornice dello storico Palazzo Partanna, si inaugura la doppia personale di Carla Viparelli e Claudia Burgmayer-Papagno.
Carla Viparelli, Napoletana, pittrice con una laurea in Filosofia, vive e lavora tra Napoli e Matera. Ha esposto in tutt’Italia, ed in molti paesi stranieri, tra cui la Thailandia, dove ha portato le sue opere, oltre che a Bangkok, fin nel profondo sud di Krabi.
Ricordando le numerose personali, tra cui Napoli, Capri, Positano, Maratea e Los Angeles, mi piace menzionare anche quella del 2016 a Rivisondoli, nel Museo Civico, dove contemporaneamente ebbi il piacere di presentare un mio romanzo tra i suoi lavori. Carla, fa della ricerca e dell’eclettismo il suo strumento principale; pezzi di legno raccolti su spiagge lontane, cocci ed i materiali più disparati, sono la sua tavolozza, pronta a strizzare un occhio alla fantascienza, non è mai “noiosa” e ripetitiva, ma sempre pronta a stupirci con le sue opere.
Claudia Burgmayer-Papagno, artista italo-tedesca, ha uno stretto rapporto con la nostra città, dove ha spesso soggiornato e già esposto nella galleria “Arti Visive”, dello stesso curatore di questa esposizione. Ha partecipato alla 54esima Biennale di Venezia nel 2011. La sua pittura è frammista di poesia e pezzi di carte geografiche, pennellate di colori accesi si fondono su tele grezze, in atmosfere mediterranee.
Complicità & Conflitti è un progetto promosso dai Private Banker Fideuram di Napoli, precedentemente alle due artiste che ammiriamo oggi, nelle stesse sale di Palazzo Partanna, hanno esposto i pittori Massimo Latte e Davide Stasino, sempre con la curatela di Franco Riccardo, che adesso ci offre la visione di una quarantina di opere.
Il contrasto tra le due artiste appare subito nitido, ma dopo una più attenta riflessione, seppur istintiva e viscerale, si apprezza la fusione degli stili, differenti, ma mai contrapposti.
L’uso del “collage”, del materiale sovrapposto, le accomuna; nonostante la netta separazione di intenti dei lavori, si può percepirne la “complicità” estetica. “Ho cominciato a frammentare le mie opere per portarmele in valigia”, dice la Viparelli, e noi spettatori, dopo aver ammirato la bellezza prepotente delle sue opere, non possiamo che invidiarla per questo privilegio.
Dopo un aperitivo in terrazza, offerto dagli organizzatori, ed esserci riempiti gli occhi col meraviglioso panorama che da lì si gode, un ultimo sguardo alle pennellate di Claudia ed ai frammenti di Carla, ci lascia in bocca un retrogusto piacevole, come il ricordo di questa mostra.