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Un numero verde per contrastare la violenza contro le donne

Scritto da Linda Maisto Il . Inserito in Vac 'e Press

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Oggi ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. È una giornata carica di tanti significati, poiché le forme della violenza contro le donne sono tantissime e tutte inaccettabili. Si va dalla violenza domestica alle molestie sui luoghi di lavoro fino ai casi estremi del femminicidio. Le donne sono ancora troppo spesso calpestate dagli uomini, da quelli ricchi e potenti, ma anche da quelli che sono fra le loro stesse mura domestiche.

 

In questi giorni, i media si stanno soffermando sul caso del ricco manager milanese che stuprava le sue giovani ospiti alle sue feste sgargianti, dopo aver somministrato loro una polvere rosa (sic). Il colore confonde, poiché si tratta della “droga dello stupro”: chi la prende non ricorda più nulla degli istanti successivi alla somministrazione, diventando una vittima predestinata dello stupratore di turno, contro la sua volontà e anche contro la sua coscienza. Un nuovo caso di violenza. Un nuovo pericolo dal quale tenere lontane le nostre bambine e le nostre ragazze.

Poi non si contano più i casi di stalking, spesso associati a femminicidio, da parte di uomini sconosciuti o, più frequentemente, da parte di compagni o ex compagni, nonostante oggi esista una legge a tutela delle vittime di stalking. Evidentemente, bisogna fare ancora di più. Dotare le forze dell’ordine di strumenti più sicuri di intervento.

Ma al di là degli strumenti di punizione è importante anche agire sulla prevenzione. Occorre combattere la cultura per la quale la donna è succube ed inferiore all’uomo. A questo serve anche avere una giornata contro la violenza sulle donne. Deve essere un momento di riflessione, anche se nella consapevolezza che non basta un momento o anche una sola giornata per ricordare e contrastare la violenza sulle donne. Ogni giorno dovrebbe essere un giorno contro la violenza sulle donne.

Spesso le donne nascondono segreti inenarrabili. La vergogna, il timore della esclusione sociale dal proprio circolo familiare e vitale paralizzano la lingua e la bocca. La paura di denunciare è sempre tanta e soffoca la voce nella gola delle vittime innocenti. Ed è proprio a causa di un silenzio assordante che si continuano a consumare reati che spesso rimangono nascosti tra le mura domestiche e mai rivelati. Altre volte questi segreti domestici diventano pubblici a causa del sopraggiungere della tragedia. Un femminicidio, una violenza carnale contro una bambina, magari con la complicità della madre, lesioni contro figlie indesiderate di precedenti matrimoni, di altri uomini, che forse sotto sotto si odiano.

Spesso, però, le violenze non esplodono, ma, invece, continuano a lacerare le vittime dentro magari per anni. Sono proprio queste violenze nascoste che fanno male, che distruggono l’autostima fino a credere che sia la normalità con cui bisognerebbe convivere. Ma non è così!

Il mio invito alle donne è perciò quello di denunciare chi si diverte ad alzare la voce e le mani contro chi merita rispetto sempre e comunque. Non bisogna trattenersi dal denunciare gli uomini che assumono comportamenti subdoli ed inqualificabili.

In chiusura di questo editoriale, voglio ricordare perciò che già da qualche mese, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, ha indicato un numero gratuito e attivo 24 h su 24, il 1522, che accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Gli operatori che rispondono al numero forniranno non solo conforto, ma anche indicazioni precise e concrete per suggerire i modi migliori per reagire alle violenze subite e riconquistare la libertà e l’autostima.