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Lucio Amelio e l’oro artistico di Napoli in mostra al MADRE

Scritto da Roberto Calise Il . Inserito in Mostre

Lucio Amelio e loro artistico di Napoli in mostra al MADRE

Un mese in più. E' il regalo che il Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina (MADRE) di Napoli fa ai propri concittadini e ai tanti turisti che arriveranno per le vacanze di Pasqua in città, affinché non perdano la mostra "Lucio Amelio: dalla Modern Art alla genesi di Terrae Motus (1965-1982)", visibile fino a lunedì 6 aprile 2015. Una proroga figlia del successo della personale che ricostruisce la vicenda artistica ed umana del maggiore gallerista italiano del Novecento, purtroppo poco conosciuto dalle generazioni più giovani.

Collezionista con una notevole proiezione sociale, Amelio è stato un innovatore che ha sempre convintamente puntato sulla propria città, Napoli. Nato nel 1931 nel cuore antico di Partenope, in via dei Tribunali, aprì nel 1965 la "Modern Art Agency" - la sua prima galleria - a Chiaia, in via del Parco Margherita. Convinto dell’importanza dell'arte come motore di riscatto della società, Amelio puntò da subito su giovani artisti emergenti europei del filone dell’arte povera – il che significava fare della propria galleria non solo un luogo di visione e acquisto di opere, ma anche d’esposizione aperta alla città con opere non in vendita. Tuttavia, Amelio non si chiuse nella promozione di una sola scuola di pensiero, ma si aprì anche a suggestioni provenienti dall’America e dalla sua stessa città. La sua trasversalità gli ha permesso di diventare il “padre ideale” di moltissime firme del collezionismo napoletano ed italiano, come Achille Bonito Oliva e Marcello & Lia Rumma, dalle cui collezioni si è largamente attinto per realizzare quest’esposizione, nei fatti “a chilometro zero”.

Nel 1969 la “Modern Art Agency” apre la sua nuova sede nel salotto buono di Napoli, in piazza dei Martiri. Da quel momento, per tutti gli anni ’70 è un fiorire di grandi nomi dell’arte povera: Heinrich “Heiner” Dilly, Cy Towmbly, Rauschenberg, Alberto Burri, Gilbert & George, fino al “lancio” del maggiore artista contemporaneo greco, Jannis Kounellis, ed il lungo sodalizio con Joseph Beuys, uno dei più importanti artisti del Novecento tedesco, profondamente convinto della valenza sociale ed educativa dell’arte. Tuttavia, come si è detto, Amelio era una figura trasversale, convinta di non volersi chiudere in steccati ideologico-artistici. Pertanto, all’alba degli anni ’80, si affaccia alla colorata pop-art americana, attraverso l’amicizia con Andy Warhol. Con un tocco di teatro degno delle sue origini partenopee, Amelio organizzò un incontro fra i due maggiori esponenti di opposte visioni dell’arte, l’americano Warhol e l’europeo Beuys, un pomeriggio dell’aprile del 1980. Ben cinquemila persone accorsero ad assistere lo storico incontro, paralizzando mezza città.

La capacità di aggregare e far dialogare correnti di pensiero artistico tanto distanti sarà la componente fondamentale per allestire Terrae Motus, la mostra collettiva che Amelio organizzerà all’indomani del terremoto del novembre del 1980, che sconvolse Napoli e l’Irpinia. L’esposizione, concepita come una ricostruzione ideale di ciò che era stato distrutto dalla forza della natura, vide la partecipazione di più di cinquanta artisti di fama internazionale, come Miquel Barceló, Tony Cragg, Enzo Cucchi, Luciano Fabro, Gilbert & George, Richard Long, Robert Mapplethorpe, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Gerhard Richter, Emilio Vedova, Keith Haring, Nino Longobardi e Michelangelo Pistoletto. Per l’occasione di Terrae Motus, Andy Warhol operò un “ritorno alle origini” del suo lavoro: gli Headline Works. Infatti, pochi sanno che fin dai suoi esordi come grafico pubblicitario, Warhol era attratto dai titoli dei giornali, che selezionava dopo averne sfogliato intere pile e che conservava come fonti per le proprie opere. Gli Headline Works sono dunque opere-titolo, che rielaboravano prime pagine o semplici ritagli stampa. A questa prima produzione di Warhol (anni ’50-’60) è stata dedicata a Roma, nell’estate del 2012, un’interessante rassegna intitolata per l’appunto “Warhol: Headlines”, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Il ritorno, dopo quasi vent’anni di pausa, agli Headline Works fu segnato dal celebre titolo de Il Mattino del 23 novembre 1980, Fate Presto, drammatico appello alla nazione per far fronte alla tragedia del terremoto, ed opera simbolo di Terrae Motus. Oggi, buona parte delle opere che rappresentarono la straordinaria risposta del mondo dell’arte all’immane tragedia irpina sono esposte nei locali della Reggia di Caserta.

La mostra del MADRE rappresenta dunque un omaggio sentito, se non doveroso, a colui che per primo ha voluto proiettare Napoli nella modernità artistica, a vent’anni dalla sua scomparsa, avvenuta nel 1994. Michele Buonuomo, direttore della rivista Arte ed ex collaboratore di Amelio, dirà di lui e del suo rapporto con Napoli: “In una città in perenne ritardo sulla modernità e presuntuosamente chiusa in se stessa, Amelio rompe l’incantesimo oppiato che annebbia la città e crea sconquasso, mostrando per la prima volta, e di prima mano, i lavori di strani e nuovi protagonisti”. Una definizione che richiama alla memoria un’altra primavera artistica partenopea, quella dell’arte pubblica promossa a partire dal 1993 dalle giunte Bassolino, grazie al supporto, non a caso, di “allievi” di Amelio, come Lia Rumma ed Achille Bonito Oliva, curatore anche delle stazione del Metrò dell’Arte, “musei obbligatori” intrise di opere d’artisti nazionali ed internazionali. Il culmine dell’arte pubblica bassoliniana fu la fondazione del MADRE nel 2009: si può dunque dire che con questa mostra, nei fatti, Lucio Amelio torna a casa sua, per essere riscoperto e celebrato come merita dai suoi concittadini.

 

Lucio Amelio: dalla Modern Art alla genesi di Terrae Motus (1965-1982)
A cura di Andrea Viliani
Dal 22 novembre 2014 al 6 aprile 2015
MADRE – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina Napoli, via Settembrini 79
Orari: da lunedì al sabato, 10.00 – 19.30 / domenica, 10.00 – 20.00 / martedì chiuso

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