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Oncologia “europea”: numeri e visioni

Scritto da Rodolfo Buccico Il . Inserito in Vac 'e Press

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In Europa si registra il 25% del totale dei casi di cancro diagnosticati nel mondo, percentuale molto elevata se si tiene in considerazione che nell’area geografica di pertinenza risiede solo il 9% della popolazione mondiale. Ogni anno circa 4 milioni di cittadini europei ricevono diagnosi di tumore.

La mortalità per cancro risulta in diminuzione nei Paesi occidentali nell’arco degli ultimi 25 anni per quanto concerne quasi tutte le forme di neoplasia, soprattutto nel sesso femminile rispetto a quello maschile. Il merito va ascritto alla diffusione dei programmi di screening e trattamenti sempre più efficaci.

La sopravvivenza netta a 5 e 10 anni è in costante aumento negli ultimi anni: con picchi dell’80-90% nei tumori della tiroide, della prostata, della mammella e nel melanoma, ma è tuttora bassa (circa il 10-20%) nei tumori del cervello, del fegato, del polmone, dell’esofago e del pancreas.

I miglioramenti, come detto, presentano sì un trend temporale stabile, ma ancora significative variazioni si appalesano tra gli stati europei con differenze nelle cure del paziente oncologico connesse a diverse ragioni come la diversa intensità diagnostica e di applicazione dei programmi di screening che conducono ad una diagnosi più precoce o tardiva, l’efficacia dei trattamenti, la condizione socioeconomica, gli stili di vita e gli aspetti relativi allo stato di salute generale della popolazione, i costi complessivi per l’assistenza integrata dei pazienti e l’articolazione organizzativa delle cure.

I dati di sopravvivenza sono migliori nell’Europa settentrionale e centrale ed in Italia e Spagna, di converso risultano peggiori in Gran Bretagna ed in Europa orientale.

Allo stato esistono nuovi strumenti per la diagnosi ed il trattamento che migliorano le prospettive di intervento come la biopsia liquida, che rappresenta una misura diretta del DNA tumorale nel sangue e può permettere una rilevazione precoce ed il monitoraggio della malattia minima residua e delle mutazioni che si manifestano con lo sviluppo della resistenza. È fruibile altresì una migliore tecnica di immagine (‘SPION uptake’ per il cancro), dove sono rilevabili lesioni più piccole di 300 millimicron di diametro. Si stanno sviluppando nuove strategie e terapie anticancro, come agenti multitarget per la medicina di precisione individuale e immunoterapie innovative che sono in grado di incidere sull’esito di molte patologie come il melanoma, il tumore del polmone non a piccole cellule e il carcinoma renale. Questi trattamenti sono in grado di raggiungere un alto tasso di regressione o stabilizzazione della malattia e un significativo aumento della sopravvivenza a lungo termine in molti casi.

La ricerca collaborativa per il cancro è stata e rimane un’alta priorità nel Programma Quadro dell’Unione Europea.

Vi sono ancora preoccupanti divergenze in Europa nella disponibilità delle terapie salvavita. Il tempo medio per la commercializzazione è molto breve in Germania e Gran Bretagna, nella media in Olanda e Svezia, ma possono verificarsi ritardi prolungati, anche superiori ad un anno, in Italia, Spagna e Francia. Si registrano notevoli sperequazioni temporali dall’approvazione da parte dell’Agenzia regolatoria europea alla decisione locale di Health Technology Assessment nei vari paesi, anche per i farmaci ad alto beneficio. Queste divergenze dovrebbero costituire una priorità da affrontare da parte dell’Unione. L’accesso a queste terapie dovrebbe essere più veloce quando il farmaco è considerato altamente innovativo, perché comporta un elevato

beneficio per i pazienti. L’urgenza è correlata alla morte a breve termine causata da alcune forme di cancro.

Per giungere ad una riduzione del divario in termini di sopravvivenza e implementare le cure oncologiche si dovrebbe perseguire, a livello europeo e dei singoli stati membri, la riduzione della frammentazione dei servizi di cura, la promozione di centri multidisciplinari comprensivi di cure oncologiche, una migliore organizzazione e finanziamento del sistema sanitario pubblico, la promozione ed il funding della ricerca specializzata e l’alleanza trasversale dell’intera comunità contro il cancro.

Rodolfo Buccico

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